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Gli "OGGETTI" di Marzia Boaglio
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Precisi segni e cromie essenziali animano le superfici, passando dal più elementare gesto fenditore e separatore di spazi, che trova il fondamento nell'antesignano "taglio" di Fontana, alla complessità di uno spazialismo a più dimensioni, suggestione ideale di un ipotizzato iperspazio.
Linguaggio fatto di geometrismi che comprendono tanto il processo ludico di un dadaista colto come Franz Arp, quanto lo scientismo impossibile del visionario Escher.
Segni che per Marzia divengono simboli implicanti la psiche dell'essere per la pregnanza semantica che, anche attraverso un semplice e reiterato cifrario alla Capogrossi, fa emergere tutta la complessità dei moventi che provengono dal profondo della propria anima.
Perchè Marzia personalizza la produzione delle sue opere di designer fatte di superfici bidimensionali intessendole di una rinnovata e personale espressione linguistica e spaziale.
Amplia la visione dell'antica e rigorosa pratica dell'intarsio su marmo e su legno con l'inserimento nelle immagini dai contenuti simbolici, con l'estensione spaziale e con la tecnica, nella quale introduce prodotti innovativi ed ecocompatibili.
Dalla natura attinge i materiali della tradizione: i legni pregiati e i marmi variegati, per passare anche al vetro, agli specchi e alle innovative resine all'acqua, che non turbano l'equilibrio degli ecosistemi, ma che le permettono di comporre, con giochi di riflessione e di rimandi, di sovrapposizioni e di compenetrazioni, suggestivi e complessi effetti spaziali e luministici.
Tramiti con i quali Marzia intende instaurare un preciso rapporto di intenzionale e profonda comunicazione interpersonale, che riscatta la sua produzione dalla condizione di mero "oggetto" d'uso e, di pur inevitabile, consumo.
Critica della Storica dell'arte:
MARISA GRANDE
Ideatrice del Movimento culturale Synergetic-art
Premio “Oscar per le arti visive” 2011
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